28/10/10

Turisimo attivo

http://lucaconti.blogspot.com/2010/10/da-una-intervista-ai-phoenix-gruppo.html

Deposito biciclette da stasera è..Ciclofficina!!!!

ehi.. sono appena tornata..ma sarei stata la!!

Il deposito di biciclette trasuda storia di bici ovunque..io prima di stasera ero l'unica dei 3 componenti dell'associazione a non averci ancora messo piede.

Luigi oggi assente per viaggio di chiusura stagione a Messina, c'era giò stato con Paolo per un incontro con l'ANPI.

suggestivo. è il primo aggettivo che mi è venuto in mente.
non avrei potuto immaginare ambiente migliore per la prima ciclofficina a Modena.

1° visitatore: Ben che paziente ci ha seguito nei consueti discorsi in previsione di "Radici" di sabato 06/11 e con bicchiere di Lemonsoda, dispersa in auto dalla mia ultima spesa, abbiamo brindato e sigillato questo grande momento.

devo ammettere che gli amici dell'ANPI lo hanno tenuto davvero in modo strepitoso.. a noi il compito di mantenerlo tale.

quasi appagati dal solo essere li..ci si stava dando la buona notte quando.. arriva uragano "sempre in sella Max"..e con gioia abbiamo riaperto!!

che dire..in un attimo, sarà il posto, si stava già discorrendo di nuovo di inventario materiali, si studiava spazi, si ragionava di nuovo su cosa poter fare e dove, e si è deciso che il lunedi e mercoledi sera si terrà aperto.

mi scuso se questo report risulterà un po scollegato..ma stasera è stata una grande serata..e questo mi ha stordita un po ;)

26/10/10

a cuore scalzo..ad aspettare




stasera..sono felice..

una dedica ai lettori che hanno aspettato con noi..

un omaggio gli amici romani, che silenti ci seguono

musica e bikepolo

...emozione e bicicletta...

buona visione

Comunicazione d'ufficio.

Alessia Bergamini è pregata di comunicare a mezzo mail il cambiamento del luogo dell'incontro per la riunione di domani sera.

Non più casa mia (capito Marco?) ma alla ciclofficina.

Di fatto, oltre la riunione, faremo l'inaugurazione.

Invito esteso a chiunque voglia venire.

D'ora innanzi, il mercoledì sera dalle 20,30, in poi.

19/10/10

BFF ..la mia prima volta a Milano

..cioè non che non fossi mai stata a milano.
Ma girarla in bici, sotto una pioggia fitta ed insistente..beh non mi era mai successo.

Non aspettatevi recensioni sui film proiettati perchè non ne ho visto nemmeno uno.. quelli li potete intanto recuperare sul web e commentarveli da voi

io Milano me la sono girata, per quanto ho potuto, con la mitica bici da polo prestata per l'occasione, che un po mi ha fatto tribolare, ma che mi ha tenuta su e fatta girare anche tra le rotaie..senza scodare..tranquilla.

niente gare per me.. niente frenesia.. solo il piacere di muoversi con una bici in una città sconosciuta, tra le pozzanghere immense, le pavimentazioni viscide di pioggia, i tram che ti passano ovunque, gli automobilisti stressati..

si.. per la prima volta ho provato sulla mia pelle le barriere architettoniche insidiose che certe città presentano.
ohi ma siamo matti.. mi sono detta parecchie volte..
stiamo bene noi a Modena..
e piena di orgoglio dico che Modena si è fatta riconoscere e ha portato a casa a modo suo un po di medaglie.

il programma di questi 3 giorni milanesi:

venerdi sera Criterium Red Hook (18 giri, su percorso cittadino, solo fisse brakeless)

una borgia di ciclisti alla linea di partenza con un unico obiettivo: finire i 18 giri e in fretta!!
li il nostro amato Matteo con la sua magliettina da "eroica" ha tenuto testa arrivando 10° subito dopo gli americani, che scusate ma vederli passare sembravano vagoni della freccia rossa!
non ho foto.. il baule/tribuna stava nel rettilineo di fuga.. e li passavano come schegge.. impossibile averne una decente!!

sabato: lonely race - alleycat
lonely perchè a differenza delle altre alley viste e sentite.. sta qua non prevedeva gruppi.. ognuno da solo.
ma Modena è fraterna, è gruppo.. e lo ha dimostrato anche stavolta.
un Lorenzo in para classificatosi 1° out of town ne è la conferma.
siete stati unici!!!

domenica: BikePolo
Modena era in campo anche qui.. con una squadra completa..la CousCousPoloTeam che qualche bell'azione ha saputo regalare malgrado un girone davvero "estremo"
ma mi permetto di scrivere 4 righe su un grande ritorno..
non si è letto di questo altrove, per il momento almeno spero.. ma abbiamo ritrovato un Ferra polista!!!
Era ora che ricominciasse a smazzare come sa fare..che fosse perchè era in prestito alla squadra di Lucca?

riepilogando.. grande fine settimana.. tanta voglia di bici, di muoversi e di stare insieme.. e già questo non è poco..anzi come si dice: è tanta roba e tutta concentrata in 3 gg che non scorderò mai!!

Non c'entra con la bici ...

... ma forse noi, ce lo faremo entrare.

Per chi vuole intanto un piccolo assaggio. Io non l'ho ancora guardato e già voglio recensirlo con due aggettivi:

DIVERTENTE
TENERO

Ecco qua:

http://www.vimeo.com/6699958

12/10/10

Scommettiamo che ...

... c'è una sorpresa fresca fresca che ha la data 1866 e che riguarda l'origine della specie?

CERCASI PERSONA LINK O QUANT'ALTRO ATTINENTE AL TEMA.

Piesse: Da editare su FB MASSIMO RILIEVO!

SI TRATTA DI UN'INFORMAZIONE CHE HO AVUTO OGGI. CONOSCO DUE PERSONE CHE NE SANNO QUALCOSA. SE QUALCUNO LO SA E' PREGATO DI SCRIVERE A

paolo.cremaschi@ugualmentedisabile.net

Mi rendo conto che sembra una montatura e tento di spiegare. Oggi (in qualità di socio della "Rimessa in movimento") ho appreso un'informazione che se fosse avvallata da documenti avrebbe una rilevanza Storica. Essendo l'origine della specie un "territorio nebuloso" io (che di nebbia m'intendo) sono rimasto un p'o' sbalordito. Ma essendo che sono ignorante, confido di trovar presto qualcuno che mi illumini e ci illumoini (perchè ho visto anche gente importante [della bici]) che 'sta cosa non la sa).

Uffa!

Che fatica essere 'gnurant'.

09/10/10

Da Roma Pedala ...

... rubo 'sto video:

http://tv.repubblica.it/copertina/alfonsina-e-la-bici/54399?video.

Paradossalmente la parte più interessante è quando la donna, sui titoli di coda, esprime idee sul tema "bicicletta".

Credo che nessuno possa mettere (almeno stavolta) in dubbio la mia tanto amata definizione:

"astrofisica della bicicletta".

07/10/10

Col copia/incolla da Nuova Mobilità


La Banca Mondiale per l’accessibilità dei bus.

La Banca Mondiale ha recentemente pubblicato un report,“Technical and Operational Challenges to Inclusive Bus Rapid Transit,” a cura di Tom Rickert, un professionista con una grande esperienza nel campo dei trasporti accessibili a tutti. Il rapporto ha come target principale i progettisti dei sistemi di BRT, ma la sua importanza è anche data dal fatto che la sua pubblicazione porta in primo piano le sfide che comporta l’obiettivo di garantire a tutti l’accessibilità ai mezzi pubblici.
La guida riporta “la recente esperienza internazionale sui problemi riguardanti l’accessibilità che rappresentano una sfida per i sistemi di Bus Rapid Transit nei paesi meno benestanti che vogliano servire anche persone con disabilità, anziani e tutti quelli che possono trarre beneficio da una progettazione inclusiva”. Questa guida è il seguito delle Linee Guida sull’Acessibilità ai BRT pubblicate nel 2007 sempre a cura di Rickert, che illustrano nel dettaglio le migliori soluzoni per l’accessibilità.  Questo nuovo rapporto analizza i più comuni problemi di accessibilità ai BRT offrendo una serie di soluzioni alternative ordinate gerarchicamente.  Vengono spiegate le limitazioni e i compromessi insiti in ogni tipo di soluzione, con l’obiettivo di permettere un’accorta valutazione in fase di progettazione.
Nel 1993 le Nazioni Unite proposero una serie di indicazioni raccolte sotto il nome di “Standard Rules on the Equalization of Opportunities for Persons with Disabilities” che però non sono vincolanti per gli stati membri. Le regole contenute hanno lo scopo di ispirare politici e governi.  Dato che riguardano i trasporti comportano la necessità di servizi che siano disponibili per tutti, in particolare per le persone disabili. Viene affrontato anche ilproblema dell’accessibilità: “gli stati dovrebbero eliminare le barriere alla partecipazione in aree come i servizi di trasporto pubblico e altre modalità di trasporto; dovrebbe esserci un’adeguata informazione per progettisti e amministratori sulle politiche per la disabilità; e i disabili dovrebbero riuscire ad accedere pienamente ai mezzi di comunicazione e di informazione”.
Dato che queste linee guida sono opzionali molti paesi non le hanno tradotte nella loro legislazione e quindi i buoni esempi di accessibilità non sono molti. I suggerimenti e le analisi di Rickert sono importanti per il fatto che dimostrano come una progettazione universale giovi a una grandissima percentuale di utenti, non solo coloro con disabilità evidenti, e non si tratta necessariamente di costose soluzioni per una piccola minoranza. Se più politici capissero che l’accessibilità ai sistemi di BRT potrebbe comportare considerevoli vantaggi e aumentare l’appeal del trasporto pubblico presso un’utenza molto ampia, potrebbero essere più portati ad applicare i principi dell’accessibilità. Inoltre, dato che molte città scelgono i BRT per motivi di economicità ed efficienza, è necessario continuare a migliorarne l’implementazione per poter servire meglio l’utenza più debole, i disabili e i meno abbienti.
Di seguito una sintesi delle più importanti problematiche riguardanti l’accessibilità ai BRT e le soluzioni che Rickert propone.
La progettazione per i disabili può comprendere una popolazione molto ampia, comprendendo anche le persone con disabilità nascoste.
Rickert dice che per ogni persone in carrozzina ce ne sono altre 4 che usano bastoni, stampelle o qualche altro ausilio per la mobilità. Tre quarti delle caratteristiche della progettazione universale dei BRT grantiscono almeno qualche beneficio a tutti i passeggeri, mentre solo l’11 per cento di queste caratteristiche sono pensate esclusivamente per persone con disabilità motorie, sensoriali o cognitive. Rickert sottolinea anche come ci siano molte persone con disabilità nascoste come sordità o malattie cardiache, che rende difficile avere dati accurati sulla percentuale di utenza disabile. Per questo rendere accessibile un sistema di BRT non vuole dire solo garantire l’accesso agli utenti in carrozzina. Le buone soluzioni permettono di aumentare l’utenza tra le persone con disabilità, permettendo ulteriori economie.
Tradizionalmente si è stati portati a pensare che il “paratrasporto” possa essere sufficiente per le persone con disabilità, partendo dal presupposto errato che queste abbiano degli schemi di spostamento diversi da quelli della popolazione più ampia.
Rickert sostiene che le origini e le destinazioni degli spostamenti dell’utenza disabile tendono a rispecchiare quelle di tutti gli altri passeggeri: nota che almeno dove la cultura dela vita indipendente sta sostituendo quella dell’istituzionalizzazione, le persone disabili non sono concentrate in un’area, come spesso di pensa. Quindi il trasporto pubblico non può essere accessibile solo in alcuni punti, ma ovunque.
I passeggeri sono ostacolati dalla presenza di ponti pedonali e dagli attraversamenti.
I ponti pedonali possono creare affaticamento per alcuni e non sono uitlizzabili da tutti. Rickert sostiene che troppo spesso questi ponti vengono costruiti apparentemente per garantire la sicurezza dei pedoni ma che il vero motivo è quello di rimuovere la gente dalla strada per garantire fluidità al traffico motorizzato. Inoltre le scale sono inacessibili a persone con mobilità limitata. Rickert fa notare che i disabili dovrebbero riuscire ad attraversare la strada come e con chiunque altro.
In ordine di preferenza Rickert indica le seguenti soluzioni:
  1. Attraversamento a raso controllato da semafori.
  2. Ponti o tunnel dotati di ascensori, anche se questi sistemi possono presentare problemi di manutenzione.
  3. Tunnel con rampe di accesso che rispettino gli standard internazionali. Un vantaggio di questa soluzione è il fatto che richiede meno dislivello di quello necessario per i passaggi pedonal sopraelevati. Comunque i tunnel comportano sempre problemi di sicurezza e di manutenzione.
  4. Ponti con rampe che seguono gli standard internazionali rappresentano l’ultima possibilità per i passeggeri con disabilità. Dato che i ponti pedonali sulle strade sono spesso adottati in prossimità di fermate dei BRT a casua della geometria della strada, Rickert avverte: “bisogna porre attenzione alla possibilità che i passeggeri siano tentati di attraversare una strada pericolosa per raggiungere la fermata più in fretta”.
An image of Seattle's BRT system, Swift. There's a small gap between the bus and platform, but they are about the same height. Photo by Oran Viriyincy.
Il BRT di Seattle. Si noti il piccolo spazio tra l’autobus e la piattaforma di accesso, che comunque sono più o meno alla stessa altezza. Foto di Oran Viriyincy.
I gap tra bus e piattaforma
Lo spazio tra gli autobus e la piattaforma di accesso alle pensiline può rendere difficoltoso l’accesso e la discesa per tutti i passeggeri, in particolare per bambini, anziani e disabili.
Rickert propone la seguente gerarchia di soluzioni:
  1. Eliminare completamente il gap grazie a un dispositivo meccanico, come i ponti di imbarco in uso a Curitiba, Quito e Guayaquil. Un dispositivo del genere può ridurre il tempo di imbarco perchè tutti possono accedere più velocemente all’autobus.
  2. Ridurre lo spazio tra autobus e marciapiede preoccupandosi di diminuire il dislivello verticale. Rickert elenca alcuni metodi differenti per farlo.
  3. Focalizzare l’attenzione solo sul gap per utenti in carrozzina: per esempio piccole rampe di accesso alle fermate.
  4. Istruire gli autisti sulle migliori modalità di avvicinamento alla piattaforma di imbarco
Accessibilità ai corridoi BRT
La qualità delle infrastrutture pedonali e delle linee secondarie influenzano l’accessibilità agli autobus, dato che molte città soffrono della scarsa qualità di molte strade, spesso senza marciapiedi o con marciapiedi frequentemente interrotti, e alcuni quartieri non sono accessibili al trasporto pubblico. Comunque i sistemi di BRT possono avere una funzione catalizzatrice per l’introduzione di miglioramenti più ampi dell’ambiente urbano. Rickert sostiene che “un corridoio preferenziale per BRT può iniziare ad esistere come un isola di accessibilità in un mare di inaccessibilità”, portando l’attenzione su quanto possa essere inaccessibile un quartiere. Come risultato gli abitanti dei quartieri potrebbero cominciare a reclamare una migliore accessibilità alle tratte degli autobus e dei marciapiedi migliori.
Processo di pianificazione inclusiva.
I fornitori dei servizi di trasporto dovrebbero cercare di coinvolgere nella fase progettuale tutte le associazioni che si occupano delle disabilità più varie. Gli input da questi stakeholder dovrebbero venire sollecitati sia durante la costruzione e una volta che il sistema inizia a funzionare.
The loading dock of a BRT system in Curitiba, Brazil. Photo via Inhabitat.com
La piattaforma di imbarco del BRT di Curitiba, Brasile. Foto Inhabitat.com
Articolo originale su TheCityFix.com: New Report: Inclusive Design in Bus Rapid Transit

Jonna McKone

Jonna McKone collabora al blog TheCityFix. E’ una giornalista freelance che vive a Washington, D.C. Si occupa di multimedialità (audio, fotografia, blogging), agricoltura biologica e cambiamento climatico, politica e analisi di dati. Il suo interesse nei trasporti nacque quando viveva nel Ovest rurale degli USA a 19 anni.

06/10/10

Ieri niùentri: Sabrina.

Si stanno addensando curiosi. Stiamo creando il primo "zoccolo".

Sul lavoro, che in questo momento stiamo facendo, c'è poco da resocontare.

In buona sostanza stiamo mettendo a punto il programma 2010-2011 (non è così semplice per noi inesperti), consolidando i rapporti con ANPI, e attendendo che le chiavi della ciclofficina caschino dal melo (hai visto mai?).

Stiamo lavorando al programma del 2011-2012 (il primo anno prevediamo di affrontare argomenti di tipo "generico") ma per il 2011-2012 stiamo attivando la parte sostanziale e per noi interessante della Rimessa in movimento.

Il 6 novembre 2011 alle 17,00 al Palazzo dei Musei (sala ex Oratorio) inizieremo l'attività ufficialmente.

Abbiamo deciso per quella data di concentrare tutto sugli argomenti:

LIBRO
DIARI
PARTIGIANI

Escluderemo i pezzi autoriali che presenteremo in un evento apposito per non metter troppa carne al fuoco.

Oltre ai curatori del libro l'Archivio dei Diari e l'ANPI, ospiteremo due autrici di brani contenuti nei libri.

05/10/10

il Bike Polo.. quello strano gioco fatto pedalando

mmm..stavolta nessun report dal mio pc.. stasera mi va di scrivere di BikePolo!!

Conosco parecchie persone che sarebbero ben più preparate di me, visto che per scelta non l'ho mai praticato, ma loro non scrivono, pedalano e basta..quindi..

Il BP è ormai una realtà conosciuta, anche se da poco più di 2 anni, in tutta Italia, lo si può vedere giocare in piazza, o in un semplice parcheggio.. i più fortunati o più ostinati.. si aggiudicano qualche pista di pattinaggio.

Non mi addentro quindi nei dettagli tecnici, ne sulle regole, nel caso ci siano curiosi sulla materia, e che non abbiano la più pallida idea di come si svolga una partita di BikePolo.. saprò dove indirizzarli!!

Resta il fatto che per me sia uno sport bellissimo, anche solo da guardare, a volte spettacolare perchè solitamente chi lo pratica ha una consapevolezza ciclistica davvero ammirabile..e io sono stata fortunata..ho visto spesso giocate e "numeri" che davvero toglievano il fiato.

Modena ha detto la sua sull'argomento, con più voci..facendosi conoscere in poco più di un anno, nell'ambiente polista nazionale, partecipando alle varie competizioni e tornei ottenendo a volte notevoli risultati.

Li si poteva vedere giocare la domenica pomeriggio nel parcheggio del BricoIO vicino al cinema Victoria..l'inverno scorso ho iniziato a pedalare in un modo diverso proprio conoscendo ognuno di loro durante una partita in quel parcheggio..

Ultimamente però si trovano a vivere, un periodo di stanca da Polo..diciamo cosi...
e mi dispiace.. perchè pedalare riescon tutti, bene o male, infondo si impara da bambini..
ma pedalare con una mazza in mano, ricorrendo una pallina che sarà grossa come una prugna, mentre ci sono altre bici non proprio "amichevoli" che ti corrono incontro per fregarti sta boccetta .. non è così scontato..

Spero il BP a Modena.. passatemi la citazione e il motivo per cui scrivo qui..si "rimetta in movimento" tornando presto ai livelli che Modena ha già conosciuto.

Da qualsiasi città provengano, se si ha modo di parlare con dei giocatori di BP, ci si rende conto subito che, malgrado l'agonismo dimostrato in campo, ci sia tra di loro un senso pulito di amicizia e fratellanza..che rende fortunatamente questo sport ancora "genuino"...quindi in un certo senso da salvaguardare.
Concludo scrivendo che: se pedalare fa indubbiamente bene, pedalare giocando fa bene 2 volte..a chi lo pratica e..a chi sta li a guardare.

PS:
ehi.. amici polisti non me ne vogliate se linko wikipedia.. per chi non conosce nulla di questo sport!!
resta inteso che qualsiasi eventuale integrazione, commento, o altro.. saranno ampiamente graditi