14/04/11

La ciclofficina si fa!

Per come la vedo io, tra poco, un'inaugurazione faraonica. Io ho un problema. Una malattia. Per certi versi son ciccio. Talmente ciccio da fare boom! L'ho fatto. Adieu.

2 commenti:

  1. Appunto


    Io sono in maniera prevalente un pedone e non un ciclista. Nella mia vita ho usato in diverse maniere la bici.

    Sono una persone che si diverte (come un criceto) a volare in due dimensioni su un velocipede a nome bicicletta.

    Ho quasi cinquant'anni e non ho il fisico per pedalare più di dieci minuti. Le ultime volte che ho utilizzato la bici per spostamenti che potrei chiamare "giri" e non semplici "salti di qua o di la" è stato un milione di anni fa. Sono tabagista. In effetti non dovrei insegnare nulla a nessuno perchè non ne ho titolo. Tuttavia volevo dare un mio piccolo contributo portandovi ad esempio, una mia esperienza personale.

    Credo sia molto importante per l'utilizzo corretto del mezzo, gestire, dunque equilibrarsi, cercando la giusta distribuzione dei pesi tra ruota anteriore e posteriore.

    Il loro senso è totalmente diverso. Sul posteriore gravita (a persona "in sella") la maggior parte del peso. Questo, viene utilizzato per scaricare l'energia che la persona esprime sulla strada dando movimento all'insieme persona-mezzo.

    L'anteriore è più leggero ed ha funzione di comando. In pratica è un timone che la persona dirige dove vuole. Riceve (per inerzia) energia dalla strada.

    La consapevolezza che la ruota anteriore, pur avendo lo stesso diametro normalmente di quell'altra ne sia diversa in funzione, mi ha costretto a verifica l'effettiva maggior fragilità dell'anteriore.

    Bilanciare il peso in avanti/indietro, senza star col culo sempre in sella, mi permetteva, quando andavo in bici, di far strade sterrate con una bici da corsa. Unica modifica: al posteriore un copertone di sezione 25 millimetri invece di 22 millimetri. La differenza quasi non la si vedeva. Per un anno solo sterrati e: mai forato. Per onestà devo dire che appartengo alla categoria di persone che definirei "ultraleggere". Ma il discorso, mi pare possa essere valido e utile per ogni tipo di bici. La regola che ne ho ricavato sarebbe:

    Se pensi di dover affrontare percorsi sconnessi (includendo asfalto sconnesso) basta aumentare di un p'o' la sezione del pneumatico posteriore. Non occorre cambiare bici.

    Insomma un'ultimo consiglio per non forare.

    Scendo dalla bici (ora colleziono statue).

    Vedo a piedi.

    Ho deciso così io, in assoluta libertà, semplicemente perché non vi trovo più il mio divertimento. Mi dedico alle scarpe. Mio padre faceva il ciabattino. A Bomporto. Coltivo insomma, la tradizione di famiglia.

    Di più non posso dire per la praivasi. Scusate le fanfaronate.

    :-)

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