25/03/12

.....e bravo Fede!!

Bike messenger, i pony express ecologici
in Italia boom di richieste per le consegne

Nati 4 anni fa a Milano, oggi girano sempre più numerosi per le vie di di Roma, Firenze, Bologna, Parma, Bari, Venezia, Palermo, Catania. Tra riscoperta delle due ruote e risposta alla crisi economica e al costo della benzina di MANUEL MASSIMO

IN MENO di quattro anni la presenza sul territorio si è radicata e il servizio è sempre più richiesto. E così il pony express in bici (o bike messenger) - partito in sordina da Milano - pedalata dopo pedalata ha fatto molta strada e oggi gira anche per le vie di Roma, Firenze, Bologna, Parma, Bari, Venezia, Palermo, Catania e nella piccola Carpi. Il fenomeno, analizzato in un'inchiesta dell'Adnkronos a firma di Paolo Bellino, in Italia è in costante crescita grazie alla somma di più fattori: la riscoperta della bicicletta (e la campagna #salvaiciclisti ne è un esempio), la crisi economica che spinge ad aguzzare l'ingegno, ma anche il costo della benzina ormai proiettato verso i due euro al litro.

Partenza meneghina. Roberto Peia, ex giornalista e fondatore degli Urban bike messenger milanesi, ripercorre le tappe della sua azienda-su-due-ruote: "Abbiamo iniziato in tre, senza sede, con le nostre bici e le nostre borse. Ora possiamo contare su sette corrieri stabili e abbiamo una riserva di pedalatori di oltre mille persone nel nostro database, di cui almeno 200 possono intervenire immediatamente". Un'avventura cominciata a cinquant'anni e vissuta come una sfida: "Eravamo sicuri di riuscire, il momento era quello giusto: la moda della bici a ruota fissa, le ciclofficine piene, il Bicycle film festival in tutto il mondo e finalmente anche a Milano. Tutto indicava una crescita dei mestieri in bici, e noi abbiamo scommesso su questo". Il resto della storia nel suo libro "Tutta mia la città", per i tipi di Ediciclo.

Roma, oltre duemila consegne. Nella Capitale le strane bici degli "ecoalfieri" di "Eadessopedala" non passano di certo inosservate: i "Bullit", due ruote da carico con un telaio lunghissimo e la ruota anteriore molto lontana dal manubrio, effettuano oltre duemila consegne al mese grazie alla partnership con un'azienda eco-bio: "Su 2.100 consegne che facciamo in media al mese - spiega Tamas Lazlo Simon, l'ungherese pioniere degli ecocorrieri romani - almeno 1.600 sono per i pacchi di "Zolle", un'azienda che consegna alimenti freschi e prodotti della campagna a km 0 porta a porta. Abbiamo iniziato in due e adesso siamo in otto: tutti assicurati e in regime di collaborazione con ritenuta d'acconto. Ma stiamo valutando di chiamare un altro corriere, visto che il lavoro aumenta".

Palermo risponde al caro-benzina. Gli esempi di Roma, ma soprattutto di Milano che ha addirittura un franchising a Bologna, hanno spinto anche realtà minori a fare il grande passo e tenere a battesimo la locale azienda di trasporto ecologico: come a Palermo, dove Aurelio Cibien ha dato vita a Cicloop: "Per il momento facciamo poche consegne, qui in Sicilia la gente è restia alle novità. Ma Palermo è totalmente piana, la benzina è a due euro, molte persone stanno iniziando a scegliere la bici. Credo che sia il momento giusto".

Un lavoro stabile in sella. A Modena la piccola Italian Bike Messenger (Ibm) è nata da pochi mesi ma ha buone prospettive di crescita, come spiega Federico Totaro, uno dei tre corrieri dell'azienda: "Siamo nati a gennaio, facciamo per ora due o tre consegne al giorno ma le prospettive sono buone, qualche contatto in più si aggiunge ogni giorno. Contiamo di crescere e di dedicarci solo a questo". I soci di Ibm, da trentenni precari del terziario, hanno scelto di pedalare per affrancarsi dallo sfruttamento, come sottolinea Totaro: "Ci siamo stufati di fare lavori che non ci piacciono e che ci sfruttano: qui almeno facciamo quello che ci piace di più: pedalare. E contiamo anche di guadagnarci". E si sono messi in sella per trovare un lavoro stabile.

Da Parigi a Bari. Nella Puglia di Nichi Vendola - che dopo l'adesione alla campagna virale  su Twitter #salvaiciclisti mira a diventare una delle regioni più ciclabili d'Italia - si sta facendo strada una piccola azienda (Bari Bici Express) messa su dal francese Alain Sabatier, che da anni vive in Puglia e che anche a Parigi faceva il corriere in bici: "Eravamo in tre, ora siamo in sei e riusciamo a viverci. Il grosso del nostro introito viene dalla consegna del giornale locale, "Bari Sera", che ha affidato a noi la consegna invece di usare i classici camioncini. Diciamo che non siamo ancora in pieno boom, ma almeno si lavora sempre".
 

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